Diverse zone olivicole italiane, sono caratterizzati da uliveti secolari.

Essi risultano spesso non compatibili con le normali tecniche di conduzione dell’olivicoltura moderna, basate sulla ricerca dell’ottimizzazione dei costi delle principali operazioni colturali (potatura e raccolta soprattutto), e quindi sono destinati al completo abbandono.

La mancanza di tecniche di conduzione adeguate o di valide alternative (riconversione/ristrutturazione, utilizzazione alternativa delle produzione) rischia di determinare un progressivo abbandono degli oliveti secolari e del territorio, compreso lo spopolamento dei piccoli borghi.

Quali implicazioni comporta l’abbandono degli ulivi?

A) SOCIALE: a fronte di ricavi non remunerativi da oltre un decennio è in atto l’abbandono degli uliveti secolari, che in passato erano una fonte di reddito per molti contadini e quindi utile per evitare lo spopolamento dei piccoli borghi rurali del Bel Paese.

B) AMBIENTALE: l’abbandono degli uliveti determina maggiori pericoli di incendio ed in generale una diminuita tutela ambientale, che comporta un dissesto idrogeologico diffuso.

C) PAESAGGISTICO: l’abbandono comporta la perdita del paesaggio italiano, dove gli oliveti secolari hanno una indubbia funzione naturalistica e paesaggistica non ancora sufficientemente sfruttata.

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